Da venerdì 13 Ottobre in radio il singolo “La mia eredità” interpretato da Amedeo Minghi, seconda traccia estratta dall’album “Sarò FRANCO – canzoni inedite di Califano”, una raccolta di brani inediti e mai pubblicati dell’inconfondibile artista romano Franco Califano. Il titolo della raccolta rappresenta in sintesi l’approccio sincero e concreto che l’artista aveva verso la vita e Roma, sua città e suo grande amore.
Un progetto fortemente voluto e poi realizzato da Alberto Zeppieri per Play Audio / Azzurra Music, che raccoglie dodici brani inediti e mai pubblicati, rivisti e finalizzati sia nel testo che negli arrangiamenti ed interpretati da grandi nomi della musica italiana; oltre ad Amedeo Minghi troviamo Tiromancino, Patty Pravo, Grazia di Michele, Alberto Fortis ed altri.
I numerosi artisti che hanno aderito a questo progetto sono stati scelti per il loro legame umano e di amicizia con il Califfo, rendendo così omaggio nel modo migliore al suo indiscusso estro artistico.
“La mia eredità” (Franco Califano – Frank Del Giudice – Amedeo Minghi – Alberto Zeppieri ), è un singolo considerato il testamento spirituale ed artistico di Franco, una sorta di lascito della sua musica e della sua visione. Un brano molto importante nell’economia del progetto, che non poteva che essere “ereditato” dalla voce e dalla personalità di un artista che con Califano aveva collaborato fin dagli esordi, dalle prime scritture di canzoni popolari e di borgata. Minghi ha chiesto di poter dividere la melodia con pause molto personali, per sentirsi a proprio agio nella fase interpretativa, con la piena approvazione del compositore originale.
La raccolta, oltre alla forte volontà di Zeppieri, è frutto della lunga storia di amicizia e complicità artistica che ha legato Califano al bassista, compositore e arrangiatore italo – canadese Frank Del Giudice insieme al quale l’artista ha scritto brani rimasti iconici, come “Tutto il resto è noia”, “Vivere e volare”, “Io non piango”.
A ciascuno degli interpreti coinvolti nel progetto, Del Giudice e Zeppieri hanno rivolto un invito all’immedesimazione del titolo scelto per la raccolta, dando ad ognuno di loro libertà assoluta di interpretazione, secondo una visione del tutto personale ed intimamente coinvolgente e “La mia eredità” ne è l’esempio più lampante.