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BARBATO, fuori oggi “Superstiti” l’albun d’esordio

Barbato
Barbato - Superstiti (copertina di Alberto Cavallini, da una foto di Diana De Luca)

Sentimenti che mutano come stagioni, una Napoli soleggiata che ferisce come il sole d’estate, idee così strette che ci fanno inciampare e anni di pietra che lasciano lividi. SUPERSTITI, il disco d’esordio di BARBATO, parla dei nostri tempi. È un ritratto sincero e lieve delle nostre fragilità, articolato come 9 lettere aperte a chi ci ama, ci ha amato e a quella parte di noi che non esponiamo mai.

C’è tanta malinconia, tra le dolorose mancanze e ciottoli di consapevolezza che si depositano in fondo al cuore, ma anche una scintilla di implacabile speranza, che si fa largo tra le preoccupazioni, aggirando la disillusione e sgretolando le nostre convinzioni più granitiche.

Link al disco: https://spoti.fi/3ftcfpE

In un’epoca di precarietà, sentimentale e sociale, vorremmo dare una misura a tutto, per contenere e contenerci. Per controllare tutto quello che può ferirci e pensare che possa esistere una precisa dose d’amore capace di guarirci. Ma è solo nell’abbandono che possiamo trovare un senso profondo dell’esistenza e lasciare che il nostro capitale umano possa emergere, in tutta la sua forza: è la riappacificazione con la nostra parte più autentica a cauterizzare ferite e proiettarci in un futuro pieno di senso e scevro di paure. Finalmente libero.

SUPERSTITI è la necessità di capire chi siamo, al di là di tutto. È la volontà di non ignorare i nostri abissi, ma di accettarli e integrarli in un presente dove c’è spazio per tutto: per le nostre luci e le nostre ombre.

Il disco è stato interamente registrato a “LeNuvole Studio”, missato agli “Indigo Studios” di Palermo da Fabio Rizzo, masterizzato agli “Schuller Sound” di Valencia da Pablo Schuller e ha visto la produzione artistica di Massimo “Blindur” De Vita.

 

BARBATO è un cantautore campano, capace di restituire emozioni complesse, senza avere la necessità di costruire testi macchinosi e cercando, allo stesso tempo, un sound che vesta perfettamente l’indie contemporaneo, tra contaminazioni rock, pop e folk: si presenta con un disco intenso e ispirato, frutto di un lungo percorso di ricerca.

 

BARBATO PARLA DEL DISCO “SUPERSTITI”

SUPERSTITI è un disco che prova ad immergersi nella contemporaneità e a superare i dualismi che la caratterizzano. È un viaggio al termine della notte, laddove esiste uno spiraglio di luce che vuole diventare giorno.

In un momento storico in cui non ci sono mezze misure, in cui o sei bianco o sei nero, o sei pro o sei contro, ho voluto porre l’attenzione sulle sfumature che particolarizzano l’essere umano, che vive di contrasti unici e non generalizzabili. Ho voluto parlare della difficoltà nelle relazioni, della necessità di evitare la superficialità… Se tutto si muove sul pelo dell’acqua, provare a immergersi nel profondo, per toccare con mano la complessità del presente, non è un esercizio retorico: è una presa di posizione.

Da questo itinerario dell’uomo nasce l’auspicio del cambiamento: quando di fronte a te riconosci l’altro e non la categoria dell’altro, allora il primo passo è compiuto.

 

TRACKLIST

1. L’INVERNO

2. XXX AGOSTO

3. LIVIDI

4. DOMENICA

5. MAGGIO

6. SUPERSTITI

7. METTO RADICI

8. CAPITALE UMANO
9. VERA

 

BARBATO PARLA DI “SUPERSTITI” TRACCIA PER TRACCIA

1 – L’INVERNO

Declinare al futuro anteriore le paure e le ansie quotidiane, vivendo l’inverno ma pensando alla primavera: questo è il concetto alla base di L’INVERNO. Una canzone per esorcizzare con l’aspettativa quello che ancora deve essere, “come un libro non letto, un futuro non ancora scritto”.

 

2 – XXX AGOSTO

Un viaggio per riscoprire l’amore tra le strade malinconiche e piene di profumi di Napoli, in bilico tra caffè caldi in piena estate e il sole che squarcia le finestre come un quadro di fontana. In XXX agosto la felicità è nell’attesa di un bacio, nella nostalgia di un ritorno, nella malinconia di una città che apre le sue porte e racconta storie personali che diventano collettive.

3 – LIVIDI

Un brano dedicato alla precarietà dei nostri tempi che pervade i rapporti umani. LIVIDI parla della fatica che facciamo per rimanere in equilibrio, tra opinioni e rimorsi, coinvolti in relazioni che talvolta ci fanno sentire perduti. La ricerca di un senso di stabilità, che non ci faccia per forza sentire soli davanti alle questioni della vita, è come una lunga camminata, che possiamo affrontare senza ansie solo se accettiamo di lasciarci andare.

4 – DOMENICA

DOMENICA è il riconoscimento della possibilità di essere tante persone pur restando se stessi, con le proprie molteplici attitudini e nessuna strada definita. È il prendere coscienza di poter essere anche “altro” in questa società, soprattutto dopo una pandemia globale, che ha ridisegnato i bisogni e le aspettative di ognuno.

5 – MAGGIO

MAGGIO è la fotografia di un amore impossibile. Rappresenta la difficoltà, talvolta, di riuscire a far incrociare strade, momenti e persone che il destino ha voluto inconciliabili. Come un temporale durante un concerto, MAGGIO è l’evento imprevisto nel momento perfetto.

6 – SUPERSTITI (TITLE TRACK)

La title track dell’album è il punto di incontro delle anime che hanno guidato la nascita del disco. Un mondo difficile da vivere, tra le macerie del presente e la paura del futuro, dove i rapporti umani sono lacerati e complessi, ed il confronto con se stessi doloroso. Eppure, l’invito a “non voltarsi indietro” è il nuovo punto di partenza, fatto di speranza e consapevolezza, per poter continuare a guardare avanti.

7 – METTO RADICI

Una canzone che, silenziosamente ma con decisione, invita a prendere posizione nelle piccole e grandi cose che affrontiamo quotidianamente; un incoraggiamento a sedersi dalla parte del torto, scegliendo la strada più difficile. Un ritorno alla terra e alle origini per ricordarci quello che siamo e ciò che dovremmo essere, anche quando non veniamo ascoltati.

8 – CAPITALE UMANO

Il lockdown e una pandemia mondiale ci hanno dato la possibilità di guardare dentro noi stessi, fermandoci ad ascoltarci e a riflettere su quello che siamo veramente. Su quale sia realmente il nostro CAPITALE UMANO. Il prodotto è una canzone che scava dentro, nel profondo, e mette a nudo le fragilità delle persone sole davanti ad uno specchio. Pronte ad accettarsi, pronte a dire “resto così come sono”.

9 – VERA

VERA è l’affresco corale sull’universo femminile che attraversa quotidianamente il mondo. Un insieme di storie, emozioni e aspettative che dal particolare arrivano al generale, per riconoscere e riconoscersi con la giusta profondità.

 

CREDITI “SUPERSTITI”

I Testi e le musiche di Donato Barbato

Registrato presso “Le Nuvole studio” (Cardito-Na) da Massimo De Vita Missato presso “Indigo studios – Palermo” da Fabio Rizzo

Masterizzato presso gli “SchullerSound” di Valencia (ES) da Pablo G. Schuller

Voce e chitarra acustica: Donato Barbato
Chitarra elettrica: Andrea Moreno

Violino: Ludovica Grisolia e Carla Grimaldi
Basso: Fabio Gerardi

Batteria e Percussioni: Emmanuele Rea

Pianoforte, synth e tastiere: Massimo De Vita

Artwork di copertina di Alberto Cavallini, da una foto di Diana De Luca

Prossimi concerti:

4/11 – NAPOLI – Auditorium Novecento
7/11 – CREMONA – Osteria del Fico
17/11 – ROMA – Pierrot Le Fue
18/11 – PERUGIA – Indigo Art Gallery
19/11 – SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nadir
29/12 – ACERRA (NA) – TerroNir

BARBATO | BIOGRAFIA

BARBATO è un cantautore nato sotto il segno della bilancia e cresciuto ad Acerra (NA). Attraverso piccole storie, personali e collettive, racconta i sentimenti inaspettati che crescono dentro e fuori ognuno di noi, tra sogni, condivisione e precarietà.

Ha condiviso il palco con Zibba, Modena City Ramblers, Eugenio in Via di Gioia, Franco 126, Francesco Di Bella, Gnut e Dario Sansone.

Nel 2022 ha partecipato al Balena Festival di Genova, al Furore Festival di Napoli e al Festival “La Città sommersa” al Monk di Roma.

Vicino a molte tematiche sociali, è stato ospite del progetto “gli ultimi saranno” che si batte per introdurre il teatro e la musica in ogni carcere come strumento di espressione e riscatto dei detenuti ed ha contribuito alle lotte ambientali nella terra dei fuochi.

Fonde la musica d’autore anche di ultima generazione con influenze d’oltreoceano dando vita a un songwriting indipendente tra indie, folk, alternative e pop d’autore.

Finalista al concorso “Non è mica da questi particolari che si giudica un cantautore”, al Premio Georges Brassens Città di Marsico Nuovo e al Green Music Contest, il 2 novembre pubblica il suo disco d’esordio, SUPERSTITI, per l’etichetta genovese “Pioggia Rossa Dischi”, con la produzione artistica e l’arrangiamento di Massimo “Blindur” De Vita e la collaborazione di Fabio Rizzo (Indigo, 900B).

Ad organizzare i live, Voolcano Booking.

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