Impennata del prezzo delle commodities, il Brent ha sfiorato domenica 140 dollari a barile, un record assoluto di 147 dollari raggiunto solo qualche anno fa.
“Con 120 dollari a barile per un periodo di 5/6 mesi riusciamo a recuperare e raggiungere in parte un primo break-even su quanto perso e lasciato sul terreno durante il primo lockdown” le dichiarazioni del Presidente di FederPetroli Italia – Michele Marsiglia.
Continua “Con l’inizio del Covid gli investimenti nell’Oil & Gas hanno subito un rallentamento ed alcuni uno stop, in 18 mesi i prezzi dei greggi hanno avuto oscillazioni mai verificatesi nella storia, oggi, con un ritorno alla quasi normalità e, con un greggio in forte risalita, mantenendosi su livelli costanti per qualche periodo, le aziende dell’indotto energetico riuscirebbero a recuperare una parte finanziaria persa e portare l’operatività nuovamente a regime”.
Riguardo alla crisi russo-ucraina “Se consideriamo che gran parte dei paesi dove operiamo sono interessati da conflitti e guerriglie, è brutto dirlo ma ci siamo abituati. Basta guardare Libia, Mozambico, zone del Golfo Persico, Iran ed altri. I mercati ormai sono cambiati, hanno confidenza con le crisi e le situazioni geopolitiche diverse, negli ultimi anni abbiamo visto che indagini giudiziarie, guerre mediorientali e quella di adesso tra Russia e Ucraina non sconvolgono i greggi internazionali, anzi, l’Opec+ si è mantenuta su linee produttive decise mesi fa”.
In questi ultimi giorni l’attenzione si focalizza anche sul prezzo della benzina in aumento “Di greggio ce ne in abbondanza ma la Crisi russo-ucraina incide tanto sulla logistica internazionale, questo porta ad una scarsità di prodotto dovuta alla situazione, speriamo momentanea. Con un petrolio ai livelli di oggi, in poco tempo si potrà intervenire anche sulla diminuzione dei prezzi dei carburanti sulla Rete stradale”.
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