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Caro energia, piscine di Genova a rischio chiusura: i gestori lanciano l’allarme

Caro energia, piscine di Genova a rischio chiusura: i gestori lanciano l’allarme
Una piscina (immagine direpertorio)

L’aumento esponenziale dei costi di energia elettrica (+44,2%) e gas (+80%) sta mettendo in ginocchio gli impianti natatori di Genova e della Liguria, minacciando la chiusura di numerose strutture. I gestori, tra cui il Comitato Piscine Liguria, il Consorzio Obiettivo Sport e Salute 4.0, My Sport SSDRL, la Federazione Italiana Nuoto Liguria e il Centro Sportivo Italiano Liguria, hanno lanciato un appello urgente alle istituzioni per scongiurare il collasso del settore.

Piscine genovesi in crisi: costi insostenibili e strutture obsolete

La gestione degli impianti natatori è già complicata a causa di strutture datate e poco efficienti dal punto di vista energetico. L’esplosione dei costi delle bollette ha aggravato la situazione, rendendo insostenibili le spese per società sportive e concessionari.

Secondo il 1° Rapporto Nazionale sui Consumi Energetici degli Impianti Natatori di CONGEPI – Confederazione Nazionale Gestori Piscine, interventi di efficientamento energetico potrebbero ridurre significativamente i consumi, con benefici su tre fronti:

  • Ambiente: minori emissioni inquinanti.
  • Economia: riduzione dei costi di gestione.
  • Patrimonio: miglioramento delle strutture pubbliche.

Tuttavia, senza fondi pubblici e incentivi, le società non hanno la possibilità di realizzare questi interventi.

Le richieste dei gestori: misure immediate per salvare le piscine

I gestori degli impianti sportivi chiedono a Regione Liguria e Comune di Genova un intervento immediato per evitare la chiusura delle piscine. Le misure proposte includono:

  • Contributi a fondo perduto per coprire l’aumento dei costi energetici.
  • Priorità agli impianti natatori nei progetti di efficientamento energetico, riconoscendoli come strutture ad alto consumo.
  • Accesso agli incentivi e bonus energia per le società che gestiscono impianti sportivi.
  • Finanziamenti per interventi di efficientamento, con una copertura pari almeno all’80-90% dell’investimento.
  • Creazione di un fondo di garanzia regionale per facilitare l’accesso al credito bancario e supportare la riqualificazione delle strutture.

Piscine a rischio chiusura: quale futuro per lo sport acquatico a Genova?

Se queste richieste non verranno accolte, molti impianti rischiano di chiudere, lasciando migliaia di cittadini, atleti e giovani senza strutture per praticare nuoto e sport acquatici.

L’appello è chiaro: senza un intervento concreto, il sistema delle piscine di Genova non sopravviverà.