Il secondo “round” del trittico delle conferenze organizzate dall’Associazione “Amici del Museo Archeologico di Alpicella – Mario Fenoglio” (A.M.A.A.), tenutosi venerdì 20 maggio, nel Palazzo Beato Jacopo di Varazze, sul tema “Le bombe a Savona e Varazze – la strategia della tensione e la mobilitazione popolare, negli anni ’70”, è stato premiato da una folta partecipazione di pubblico, che ha seguito con interesse il relatore, prof. Angelo Maneschi, nella sua particolareggiata descrizione di ciò che successe nei foschi mesi del novembre 1974, con finale nel 1975, a Savona e a Varazze, colpite da attentati dinamitardi di chiara matrice neo-fascista, che causarono due morti e numerosi feriti, nonché seri danni ad edifici pubblici e privati.
La conferenza è stata introdotta dall’Assessore alla Cultura Claudia Callandrone, la quale si è detta particolarmente lieta di ospitare un incontro che permette di approfondire la conoscenza di una tragica e dolorosa pagina di storia, che ha coinvolto Savona e Varazze, in un periodo pericoloso e ricco di incognite.
E’ seguito l’intervento di Giorgio Damele, del Museo di Alpicella, che ha presentato il “suo” insegnante, prof. Angelo Maneschi, illustrandone brevemente la figura e l’impegno nella ricerca storica del savonese, lasciando quindi allo stesso il compito di svolgere la sua relazione.
Una conferenza, diciamo subito, che ha affrontato i molti interrogativi e dubbi rimasti insoluti su quei fatti che turbarono profondamente l’opinione pubblica, portando alla mobilitazione spontanea di tutta la popolazione delle due città, preoccupate del pericolo incombente per la libertà e la sopravvivenza della stessa democrazia.
“Già la strage di piazza Fontana a Milano aveva dato il segnale di un rigurgito neo-fascista. – spiega il relatore – D’altronde con tanto di firma di Ordine Nuovo, che rivendicava gli attentati di Savona, il cui risultato, però, fu la risposta popolare che conobbe l’aggregazione di ogni settore della vita pubblica e privata, dall’ANPI, ai Comuni, Sindacati, lavoratori delle industrie e operatori del porto, ivi compresa la Società di Salvamento in Mare, forze dell’ordine e un volontariato che con turni O-24 coprì efficacemente il territorio interessato agli attentati.”
La proiezione di un interessante e ben riuscito documentario, ha poi permesso al pubblico di entrare nel tessuto soprattutto di Savona, sino ad allora economicamente abbastanza positivo, preludio di un decadimento industriale che arriva ai giorni nostri, ma dove l’antifascismo, che coinvolse tutte le forze democratiche, al di là delle divisioni politiche e permise quella forte risposta ancora oggi di esempio, soprattutto per le nuove generazioni, ignare del sacrificio e impegno dei loro padri e nonni.
“Interrogativi senza risposta, – spiega il prof. Maneschi – anche se permangono zone oscure, forse di servizi deviati, o altro, ai quali la storia, ci auguriamo, potrà dare qualche spiegazione”.
Una conferenza veramente molto interessante, presenti, tra l’altro, la Presidente dell’ANPI locale, Francesca Agostini e l’ex Sindaco e attuale Consigliere di opposizione, Antonio Ghigliazza, che ha coinvolto alcuni ascoltatori, tra cui Tiziano Franzi de “U Campanin Russu” e la varazzina Giovanna Giusto, testimone dell’attentato di Varazze (aveva visto un giovane, non identificato, che lanciò un pacco sul luogo dell’esplosione), che segna un punto di motivato orgoglio per “gli Amici del Museo di Alpicella”, sempre all’erta per quanto riguarda la promozione culturale dell’intero territorio varazzino.
Un gradito rinfresco ha concluso la riuscita manifestazione.
Il prossimo appuntamento con i venerdì storico-culturali dell’AMAA, è programmato per alle ore 17:00 di venerdì 27 maggio a Varazze, Palazzo Beato Jacopo, con la relatrice Patrizia Ribolla, che relazionerà su: “Immaginare il Foresto. Un viaggio nell’antropologia del turismo”.
(Testo e immagine di Mario Traversi)
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