Animati dagli stessi valori che da più di cinquant’anni spingono gambe e cuori ben oltre l’ostacolo, Garmont e il Rifugio Galassi hanno rinnovato la loro collaborazione che vede al centro la passione di centinaia di volontari spinti dalla voglia di fare del bene nei confronti del prossimo.
Il Rifugio Pietro Galassi si trova infatti all’interno delle Dolomiti, patrimonio dell’UNESCO, alle pendici della Forcella Piccola del monte Antelao, la seconda montagna più alta di tutte le Dolomiti dopo la Marmolada.
Quest’anno il rifugio celebra 50+1 anni di autogestione da parte di volontari del CAI di Mestre che ogni anno dedicano parte delle proprie vacanze a prestare il loro servizio alla sua gestione.
Tutto nacque nel lontano 1970 quando i soci del CAI di Mestre e gli amici del Rifugio decisero di
intraprendere questa avventura insieme. Un’avventura che non ha mai avuto una fine, ma che si è tramandata di generazione in generazione, vedendo per tutti questi anni un rifugio autogestito al 100% da volontari del CAI di Mestre, unica realtà italiana ad essere gestita interamente da volontari da più di mezzo secolo.
In occasione di una cerimonia commemorativa tenutasi ad inizio settembre, Silvio Zanatta, l’attuale responsabile del Rifugio ha tracciato con non poca emozione la storia degli ultimi 8 anni che ha visto coinvolti oltre 120 volontari ogni anno. Una storia fatta di gioie e sacrifici ma anche di grandi soddisfazioni.
Non sono mancati i ringraziamenti delle autorità locali e la vicinanza del Club Alpino Italiano che non ha mai fatto mancare il sostegno a questa esperienza.
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