Una notizia, ricevuta tramite il consigliere comunale Alessandro Terrile, che non avremmo voluto dare ma che invece, tanto per cambiare, racconta di un accordo di ristoro tra Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure occidentale, Regione Liguria, Comune di Genova e Autostrade per l’Italia S.p.A., che potrebbe prevedere il ripristino del pedaggio sul tratto autostradale genovese dell’A10, a partire dal prossimo gennaio 2022.
Bisogna ricordare, però, che i precedenti accordi prevedevano la gratuità fino al 31 dicembre 2031. Naturalmente, il tutto, per finanziare il tunnel sotto il porto e il tunnel della Fontanabuona. L’autostrada quindi potrebbe tornerare a pagamento tra poco più di due mesi. Nel documento è perfino riportato che i pedaggi saranno pagati ad Autostrade, in dieci anni, per una somma pari a 130 milioni.
“Insomma, come al solito Toti e Bucci davanti alle telecamere fanno la voce grossa attancando Autostrade, poi scaricano una parte consistente dei disagi legati alla mobilità sulle tasche della cittadinanza – dichiara il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino –. Prima Aspi suddivide fior di dividenti tra i suoi azionisti, dimenticando completamente le manutenzioni sul piano autostradale ligure, mentre nel frattempo, il 14 agosto 2018, crolla rovinosamente il ponte Morandi. Una tragedia nazionale la cui verità definitiva è ancora in fase di accertamento, ma in cui non vi è dubbio che vi siano delle responsabilità da parte di Autostrade”.
Genova, lo ricordiamo tutte e tutti, cade in una situazione di gravissimo isolamento e di difficoltà, sia logistiche che di mobilità, che saranno risolte in parte solo con la costruzione del nuovo ponte Genova San Giorgio.
“Nel frattempo, per ovviare ai disagi di chi si doveva spostare in macchina, veniva predisposta l’esenzione del pagamento dei pedaggi nel tratto genovese, misura quantomeno positiva per una città che ha vissuto, dopo la tragedia del 14 agosto 2018, disagi inimmaginabili”, prosegue Daniela Tedeschi, consigliera in Città Metropolitana per Coalizione Civica per la città metropolitana – Linea Condivisa.
Ci duole ribadirlo ancora ma, nei precedenti accordi, si prevedeva che questa misura rimanesse in vigore fino al 31 dicembre 2031.
“Ora c’è da chiedersi perché Regione, Comune, Città metropolitana e Autorità Portuale abbiano trovato questo accordo, attraverso il quale potrebbero scaricare nuovamente sulle tasche degli utenti la mobilità urbana, fra l’altra dopo un’emergenza sanitaria che ha provato economicamente sia le attività commerciali che le famiglie”, rimarcano il consigliere regionale Gianni Pastorino e Daniela Tedeschi.
Il presidente Toti e il sindaco Bucci facevano la voce grossa con Autostrade e adesso, cos’è successo? Eccoli pronti a scaricare le spese “interessate” sulla schiena dei loro concittadini.
“Ed è così che si vede tutta l’ambiguità del presidente della Regione e del sindaco di Genova, che prima alzano la voce con Aspi, salvo poi elemosinare quattro soldi per i disagi del viadotto sul Bisagno, salvo poi lasciare interi quartieri senza pannelli fonoassorbenti, alimentando il disagio dei residenti, salvo ancora abbassare sempre la testa ai voleri di chi gestisce le autostrade nella nostra regione e nella nostra città”, incalzano Gianni Pastorino e Daniela Tedeschi.
Ribadiamo, se l’accordo non viene modificato, una parte consistente delle strutture, necessarie per la realizzazione di nuove opere, le pagheranno buona parte gli utenti.
Il Capogruppo consigliere regionale
di Linea Condivisa
Gianni Pastorino
La Capogruppo consigliera metropolitana
di Coalizione Civica per la città metropolitana – Linea Condivisa
Daniela Tedeschi