Oggi duemila Lavoratrici e Lavoratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia, sono senza contratto di lavoro. La direzione dell’Istituto decide, attraverso regolamenti interni, diritti, stipendi, assunzioni, avanzamenti di carriera dei dipendenti.
Stiamo parlando di una Fondazione che è considerata una eccellenza scientifica del nostro Paese, che è finanziata per il 98% da fondi pubblici per cui soggiace al controllo della Corte dei Conti, che ha oltre duemila dipendenti ma che non si sogna minimamente di scegliere una tipologia contrattuale tra quelle esistenti, per dare una struttura contrattuale ai rapporti di lavoro in essere.
“Il dubbio che mi viene è che questa mancanza di volontà e di scelta non sia dovuta a motivi economici, – dichiara il Capogruppo di Linea Condivisa in Consiglio regionale Gianni Pastorino- diciamo che l’IIT è considerato un ente in salute economica, ma sia dovuta alla precisa intenzione della dirigenza di gestire i rapporti lavorativi in maniera unilaterale, evitando così vere e proprie relazioni sindacali con le Organizzazioni Sindacali e i dipendenti”.
Neanche nei sogni più belli di Confindustria questo avviene, ma siamo un paese strano, dove all’interno di una eccellenza scientifica il Governo centrale non valuta come vengono trattati i dipendenti dal punto di vista contrattuale.
“Per questo motivo la Conferenza dei Capigruppo in Consiglio regionale, incontrate le Organizzazioni Sindacali e i Rappresentati delle Lavoratrici e dei Lavoratori, ha deciso di riportare la discussione dentro il Consiglio regionale per vedere se è possibile approvare un ordine del giorno condiviso che impegni il Presidente della Giunta ad intervenire presso i vertici dell’IIT”- conclude il Consigliere Pastorino.