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Gianni Pastorino (Linea Condivisa): «Le morti sul lavoro non sono solo numeri»

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Gianni Pastorino

Gianni Pastorino (Linea Condivisa): «Le morti sul lavoro non sono solo numeri, hanno un volto, un nome e un cognome che spesso passano nel silenzio totale, nell’imbarazzo delle Istituzioni».

Con questo trend in Italia ogni mese che passa ci sono circa 70 morti in più.

Ieri sera a Savona un uomo è morto mentre stava lavorando nel deposito degli autobus, schiacciato tra due mezzi. Martedì scorso, in un cantiere del Terzo Valico, un altro incidente mortale sul lavoro per una fuga di gas durante un’attività di scavo.

Nella nostra regione la situazione è pesantissima: secondo i dati INAIL in Liguria nei primi otto mesi del 2022 gli infortuni sono stati esattamente 20.102 mentre nello stesso periodo del 2021 erano stati 12.022 (+8.080 corrispondente ad un +67%). La nostra è una regione particolarmente colpita da questo punto di vista.

Ma spesso questi numeri tendono a “disumanizzare” la questione. Ci sembra solo una questione di cifre e dati ma, in realtà, si tratta di persone in carne e ossa che perdono la loro vita lavorando. Questi numeri hanno un volto, un nome e un cognome: sono Stefano Macciò, 53 anni, schiacciato tra il carroattrezzi e l’autobus davanti agli occhi impotenti dei colleghi, sono Salvatore Cucè, morto a 34 anni per un’esplosione nel cantiere del Terzo Valico.

Proprio martedì scorso in Consiglio Regionale presentavo la mia sesta interrogazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma alla mia richiesta di implementare l’organico degli uffici UOPSAL (Unità operativa prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro) delle Asl, una richiesta fatta più e più volte negli anni, ho ricevuto risposte vaghe dall’Assessore alla Sanità.

Nella seduta di Consiglio convocata stamattina per il giorno del ricordo ancora una volta il presidente Medusei ci ha chiesto un minuto di silenzio. Ancora una volta un discorso accorato, ancora una volta un pensiero alla famiglia, ancora una volta una morte e una strage infinita.

Ancora una volta questi servizi rimarranno sotto organico. Ancora una volta avremo servizi statali e regionali che si occupano di sicurezza che non dialogano tra loro, senza una condivisione delle banche dati. Ancora una volta resterà bloccata la lunga lista di nominativi, inevasa da mesi, per il concorso da ispettori del lavoro. Ancora una volta gli uffici che si devono occupare di sicurezza sul lavoro avranno una drammatica carenza di personale.

Nonostante il muro di gomma, di indifferenza condita da retorica delle Istituzioni contro il quale vado a sbattere periodicamente, penso sia importantissimo portare avanti questa battaglia di civiltà.
Perché non tutto è casuale, perché i controlli si potrebbero fare eccome, perché se si passasse dalle promesse degli Assessori per gli assunti nelle Asl ai fati e si superassero le lungaggini del Ministero del Lavoro molte di queste morti sarebbero evitabili.

Le Istituzioni non possono rimanere ancora immobili.

Consigliere Regionale
Capogruppo di Linea di Condivisa
Vice Presidente Commissione II Sanità
Gianni Pastorino

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