L’autobiografia “antieroica” di uno dei protagonisti dell’alpinismo francese del dopoguerra, che alternò imprese straordinarie sulle Alpi a salite su ambite mete extraeuropee.
Esce oggi, per la collana “Stelle alpine” coedita da Hoepli Editore e Club alpino italiano, la nuova edizione di un grande classico della letteratura di montagna: I conquistatori dell’inutile. Dalle Alpi all’Annapurna di Lionel Terray, una delle prime guide alpine di Chamonix.
Pubblicato per la prima volta dall’editore parigino Gallimard nel 1961, Les conquérants de l’inutile ricevette l’immediato favore di un pubblico vastissimo, non solo per la fama internazionale del suo autore – il più grande alpinista francese del momento – ma per la qualità letteraria rivelata in pagine inaspettatamente sofferte, sincere e originali.
Negli anni Cinquanta, Terray partecipò alle più importanti spedizioni extraeuropee diventando una stella delle alte quote, nel momento in cui queste ultime iniziavano a essere viste con occhi nuovi ed entusiastici, e i volti degli scalatori apparivano per la prima volta sulle copertine dei settimanali di grande tiratura.
Le conferenze di Terray erano affollatissime e i film che lo vedevano protagonista, sia documentari sia a soggetto, vinsero le prime edizioni del Festival di Trento.
Il clima culturale dell’epoca esce vivido dalle pagine di un’autobiografia dal titolo provocatorio e allo stesso tempo elegiaco. Conquistare l’inutile è l’apparente dichiarazione di un fallimento, ma in realtà nasconde il gesto nobile di un agire gratuito, lontano dalle logiche quotidiane. Solo grazie a quell’inutile si può mettere a rischio la vita, si possono affrontare fatiche immani, si può arrivare al limite, per toccare una cima.
«Quei tipi un po’ bohémien dall’aria ispirata come Lionel Terray non sono matti che mettono in gioco la loro vita per il solo gusto del rischio. Sono uomini che fanno sognare», si legge nella prefazione dello scrittore e giornalista Marco Albino Ferrari.
I conquistatori dell’inutile. Dalle Alpi all’Annapurna (276 pagine, formato 15×23 cm) è disponibile in libreria a un prezzo di 27,90 euro. Il volume sarà acquistabile anche sullo store online del Club alpino italiano (store.cai.it)
Lionel Terray
Lionel Terray nasce a Grenoble nel 1921 da una famiglia colta e agiata. Ben presto abbandona gli studi e si dedica allo sci agonistico, raggiungendo importanti risultati.
Dopo la guerra, che lo vede impegnato nella causa della Resistenza, entra a far parte della prestigiosa Compagnia delle Guide di Chamonix e inizia a condurre clienti su itinerari di estrema difficoltà. Con compagni d’eccezione come Gaston Rébuffat e Louis Lachenal mette a segno alcune imprese che fanno epoca, come la seconda salita della Nord dell’Eiger.
Nel 1950 prende parte alla spedizione francese all’Annapurna, il primo Ottomila a essere scalato. Poi è la volta del Fitz Roy in Patagonia, del Makalu, dello Jannu che salirà nel 1962, l’anno dopo l’uscita del libro. Nel 1964 sarà in Alaska, sul Monte Huntington.
Morirà il 23 settembre dell’anno dopo con la giovane guida Marc Martinetti, durante una scalata su roccia vicino a Grenoble.