Bolzano – Dal campione olimpico che allena una squadra di atleti rifugiati al giovane portiere che segnala una rete non vista dall’arbitro, dalla pattinatrice su ghiaccio che cede all’amica il suo posto in una gara olimpica all’operaio che apre le porte della sua palestra di karate a bambini di famiglie in difficoltà economica. Sono alcune delle storie dei vincitori della prima edizione di WeFairPlay, progetto nato da un’iniziativa dell’associazione sportiva dilettantistica Gs Excelsior – nota per il suo impegno in favore dell’inclusione sociale attraverso lo sport – in partnership con la Provincia autonoma di Bolzano.
Nel corso della cerimonia di premiazione, che si è tenuta venerdì 4 novembre al Centro congressi MEC di Bolzano, sono stati assegnati sette premi ad altrettante persone che con i loro gesti o con le loro iniziative si sono distinte come esempi di correttezza, inclusione, e solidarietà nello sport. I vincitori di ciascuna categoria sono Mattia Martinelli (Premio Giovani), Brittany Bowe (Miglior gesto di fair play), Papa Dame Diop (Gesto di fair play per l’Alto Adige), Niccolò Campriani (Miglior iniziativa), Sabine Bertagnolli (Miglior iniziativa in Alto Adige), Il Premio speciale della Giuria è andato ad Astutillo Malgioglio, mentre il Premio speciale Excelsior alla classe 3F (oggi 4F) elementare dell’Istituto comprensivo Sinopoli-Ferrini di Roma.
«Come Provincia di Bolzano abbiamo deciso di aderire con grande convinzione a questa iniziativa, nata dalla felice intuizione di Gs Excelsior», dichiara il presidente della Provincia autonoma, Arno Kompatscher. «Le storie dei sette vincitori sono esempi a cui guardare con ammirazione: esempi di sano agonismo, di impegno verso il prossimo, di rispetto, correttezza e inclusione. L’Alto Adige si conferma un territorio che scommette sul futuro dei giovani e sulla promozione di valori positivi tanto nello sport quanto nella vita di tutti i giorni».
«Siamo molto soddisfatti del successo di questa prima edizione, che ha portato alla luce gesti di singoli sportivi e tante belle iniziative di associazioni. La partecipazione e il riscontro che abbiamo avuto ci spingono con ancora più entusiasmo a lavorare alla prossima edizione del 2023», dice Mirco Marchiodi, presidente del Gs Excelsior, squadra di calcio celebre per la sua correttezza in campo e per la regola di accogliere ogni aspirante giocatore e di concedere lo stesso minutaggio a tutti i suoi tesserati, indipendentemente dal loro talento.
«Il fair play richiede uno sguardo costante e vigile dentro di noi, di responsabilità e consapevolezza», commenta Milena Bertolini, CT della nazionale italiana femminile di calcio e ospite d’onore della serata. «Nella competizione incontriamo l’Altro, ma soprattutto noi stessi. Sono particolarmente felice di essere parte di questo evento, poiché ritrovo in queste storie tanto del mio vissuto, che dà anima al mio attuale percorso con la Nazionale. Esperienze di vita sportiva come quelle dell’Excelsior mettono al centro i valori sportivi umani, con un’etica che restituisce il valore della sconfitta, nella sua valenza costruttiva, densa di relazione e partecipazione. Esperienze che ci invitano a riflettere sul senso e sui significati dello sport nella sua essenza vitale».
I premiati: piccole e grandi storie di fair play
Nel corso della cerimonia sono stati assegnati sette premi: due per il miglior gesto di fair play (uno per l’Alto Adige e uno assoluto), due per l’iniziativa di solidarietà e inclusione più lodevole, sempre in ambito locale e assoluto, un premio gioventù, un riconoscimento speciale assegnato dal Gs Excelsior e uno “ad honorem” assegnato dalla giuria per una storia di vita davvero speciale. A decretare i premiati una giuria di eccezione, composta da grandi nomi dello sport e del giornalismo altoatesino e non solo: Claudia Schuler, Antonella Bellutti, Tania Cagnotto, Martin Pavlu, Manuela Mölgg, Christian Lanthaler, Damiano Tommasi, Stefano Bizzotto, Alberto Faustini, Andreas Vieider e Manuela Vontavon.
Il Premio Giovani è andato a Mattia Martinelli, portiere dell’Eracle Calcio (Como), che durante una partita del 2021, nonostante il pallone fosse entrato in porta senza che l’arbitro se ne accorgesse, ha deciso di segnalare correttamente la rete degli avversari, tra gli sguardi attoniti di pubblico e compagni e quello pieno d’orgoglio del padre.
Il Premio al miglior gesto di fair play è andato a Brittany Bowe, pattinatrice su ghiaccio americana. Una campionessa che di fronte alla disperazione sportiva dell’amica Erin Jackson, che non era riuscita a qualificarsi alle Olimpiadi invernali di Pechino, ha deciso di fare un passo indietro compiendo un gesto nobile: cederle il posto per la gara dei 500 metri, gesto che l’amica ha ripagato vincendo un’incredibile medaglia d’oro.
Il Premio al gesto di fair play per l’Alto Adige è stato vinto da Papa Dame Diop, ex operaio di Bolzano capace di portare avanti un’importante missione sociale: una scuola di arti marziali, la Karate Academy, una palestra popolare che accoglie e mette in contatto bambini e bambine di tutte le provenienze, cercando di abbattere anche le barriere economiche che penalizzano molte famiglie.
Il Premio alla miglior iniziativa di solidarietà e inclusione è andato al tiratore fiorentino Niccolò Campriani, tre volte medaglia d’oro, una volta argento olimpico. In vista delle olimpiadi di Tokyo 2020, Campriani ha deciso di allenare una formazione composta da atlete e atleti rifugiati, senza esperienza nel suo sport, per consentire loro di partecipare ai giochi. Sogno olimpico diventato poi realtà per due di loro, Luna Salomon, eritrea e Mahdi Yovari, afgano.
Il Premio alla migliore iniziativa per l’Alto Adige è andato a Sabine Bertagnolli, che insieme al marito Roberto Fratucello anni fa ha deciso di dar vita ad un’associazione chiamata “Amigos de Matteo”, dal nome del figlio che a causa di una patologia utilizza una sedia a rotelle. Una realtà nata con l’obiettivo di proporre momenti educativi e sportivi che vedano protagonisti insieme ragazzi disabili e non disabili, sensibilizzando le persone ai temi dell’inclusione e dell’uguaglianza.
Il Premio speciale della Giuria è stato assegnato ad Astutillo Malgioglio, ex portiere di Bologna, Lazio, Roma, Inter e Atalanta. Un campione sul campo e fuori, che già nei suoi anni di attività aveva aperto a Piacenza una palestra dedicata alla riabilitazione di bambini e ragazzi disabili con difficoltà psicomotorie, continuando il suo impegno, dopo la chiusura della palestra, anche in attività porta a porta con i ragazzi. A complimentarsi con Malgioglio in un videomessaggio anche il suo ex compagno di squadra nell’Inter Jürgen Klinsmann, campione del mondo con la nazionale tedesca a Italia ‘90.
Il Premio speciale Excelsior infine è andato agli alunni della classe 3F (oggi 4F) elementare dell’Istituto comprensivo Sinopoli-Ferrini di Roma. Con l’ex maestro Nicola Basile, durante lo scorso anno scolastico, hanno organizzato un “torneo dei colori”, una competizione tra 4 squadre identificate da un colore, con tutti i bambini che a rotazione facevano parte di ognuna. Al termine del torneo, in questo modo, tutti avevano contribuito alla vittoria della squadra vincente. Sono diventati “amici” dell’Excelsior dopo lo storico penultimo posto della squadra bolzanina nell’ultimo campionato di terza categoria (che ha interrotto una serie di 20 ultimi posti consecutivi), inviando lettere e disegni per congratularsi.
WeFairPlay
Avviato in primavera, il progetto ha raccolto e raccontato, attraverso la piattaforma wefairplay.org, decine di storie di fair play locali, nazionali e internazionali, molte segnalate direttamente da cittadini e associazioni sportive. WeFairPlay è un’iniziativa supportata da Alperia e Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano – Stiftung Südtiroler Sparkasse, in collaborazione con il Coni e il Comitato paralimpico di Bolzano, VSS (Verband der Sportvereine Südtirols – Federazione delle associazioni sportive della Provincia autonoma di Bolzano), USSA (Unione delle società sportive altoatesine), e Sporthilfe Alto Adige Südtirol