SALINI: EMERGENZA, INFRASTRUTTURE E LAVORO PER LA RICOSTRUZIONE DEL PAESE |
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Martedì 14 Luglio 2020 15:57 |
“Il Modello Genova interpreta la concretezza dei genovesi, quella concretezza del parlare poco e realizzare le cose. Questo modello dobbiamo traslare in Italia, in modo tale che tutte le parti coinvolte lavorino insieme per la realizzazione di un’opera. L’Italia non deve più essere il Paese dei blocchi e delle opposizioni. Davanti all’emergenza economica e sociale che ci obbliga a pensare ad una ricostruzione paragonabile a quella post-bellica, dobbiamo creare fiducia nel futuro ed evitare il peggiore dei mali: l'immobilismo e l'inerzia”. Così Pietro Salini, Amministratore Delegato Webuild, intervenendo alla tavolarotonda “ Il modello Genova per il rilancio del Sistema-Paese” nell’ambito della quarta edizione del Forum “Liguria 2022” promosso da The European House – Ambrosetti, che nel 2016 ha avviato l’iniziativa come piattaforma di discussione e confronto tra gli attori pubblici e privati per rilanciare il modello di sviluppo del territorio ligure. Partecipanti al forum, tra gli altri, anche Giovanni Toti, Governatore della Regione Liguria e Commissario per la gestione dell’emergenza Ponte Morandi, Giuseppe Bono, Amministratore Delegato Fincantieri, Calogero Mauceri, Commissario Straordinario Terzo Valico, l’Architetto Renzo Piano e Alessandro Profumo, Amministratore Delegato Leonardo Company. “In tutte le regioni italiane dove le opere non esistono o sono bloccate, a partire dalla Liguria, dobbiamo replicare il modello efficiente applicato per la costruzione del nuovo Ponte di Genova – ha proseguito Salini – , unendo tutte le parti in uno sforzo congiunto tra istituzioni, imprese, organizzazioni sindacali per progettare e realizzare infrastrutture strategiche a medio-lungo termine, per irrobustire la struttura economica e produttiva del paese e permettere alle nuove generazioni di poter finalmente intravedere un paese motore di opportunità. L’esperienza che abbiamo fatto con questo progetto e con il Commissario Bucci e il Governatore Toti ha dimostrato che le opere si possono fare, seguendo sempre la normativa, sia essa italiana o europea. Stiamo vivendo la più grande emergenza nazionale dal dopoguerra, sono a rischio 400-500 miliardi di PIL da oggi al 2021, e con il PIL sono a rischio milioni di posti di lavoro, con conseguente continuo crollo della domanda sul mercato. Per poter far ripartire il Paese in sicurezza dobbiamo puntare su un sistema infrastrutturale articolato orientato ad un futuro più sostenibile, con un piano da almeno 100-150 miliardi di euro. Oggi a distanza di sei mesi dall’inizio della crisi generata dal COVID, stiamo pianificando un futuro per i nostri giovani? Stiamo investendo su progetti di sviluppo? Vedo ancora tanto ostruzionismo verso le opere pubbliche, così come tanti anni fa successe per l’Autostrada del Sole che oggi simboleggia l’unità del Paese. Quello che domina oggi è il pensiero inefficiente ed inefficace, dove ci si preoccupa più di come fare le cose che del farle realmente. Dobbiamo poter reagire rapidamente concentrandoci invece sullo sblocco delle infrastrutture già pianificate in tempi rapidi e semplificando i processi per far partire le nuove infrastrutture, all’interno di piani specifici per scuole, ospedali, decoro urbano, metropolitane e ferrovie. Far ripartire queste opere significa pianificare la ripresa del PIL e dell’occupazione in un comparto che in Italia rappresenta un settore strategico, con l’8% del PIL, e oltre un milione di occupati. La nostra generazione ha la responsabilità di restituire ciò di cui ha beneficiato e di creare nuove opportunità per le generazioni future”. |
Ultimo aggiornamento Martedì 14 Luglio 2020 16:41 |