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Chi è Rita nella vita di tutti i giorni?

"Una persona molto semplice, che sorride sempre, ama la famiglia e divertirsi con gli amici.."

Dalla chimica alla musica. Qual è la 'formula' vincente per eccellere?
"Sono due passioni che si sono manifestate quasi parallelamente. Io ho sempre amato le materie scientifiche a scuola e, nello stesso tempo, ho sempre amato la musica perché mio padre era un ingegnere elettronico (io dico sempre ‘del suono’ perché ha svolto una serie di professioni più legate al mondo della musica che dell’industria).

Lui era un appassionato di musica e a casa nostra non c’era mai silenzio. Io ho ereditato questa grande passione per la musica da lui e ho iniziato abbastanza presto a documentarmi e ad ascoltare vari generi musicali, fino poi a far diventare questa passione un’attività. Nello stesso tempo studiavo e portavo avanti gli studi universitari, sia perché a casa ci tenevano molto che mi laureassi, sia perché a me piacevano le materie che studiavo. Così ho portato avanti questa carriera, prima in sordina e poi dedicandomi un po’ di più. È atipico, ma nella mia vita ho incontrato molti dj che hanno avuto una formazione culturale totalmente diversa. Ad esempio ho un amico che fa il dj ed è ingegnere".

Quanti strumenti suoni?
"So suonare il pianoforte fin da piccola, e oggi...suono la consolle !!"

Come e quanto studia una dj per essere sempre al top?
"Anche se non sembra, un dj deve studiare e prepararsi molto per la sua professione. Io originariamente ho iniziato a farlo per pura passione (non come si pensa spesso di una donna per desiderio di apparire). Per lungo tempo è stato uno svago, lo facevo in qualche bar, in qualche festa privata, a casa di amici, mai avrei creduto che potesse diventare una professione. Poi, con gli anni, ho acquistato talmente tanta musica e tanta pratica che è diventato, forse senza neanche accorgermene, qualcosa di importante, ma con una passione dietro; una passione che non potrebbe mai portarmi ad esibirmi in un party con un premixato!!!

A volte amo osare e mescolare generi differenti, anche se ultimamente come raccontano le mie produzioni mi sto focalizzando sul genere techno e tech-house, ma non disdegno i grandi classici che rispetto profondamente, perché è da li che è nato tutto. E dico a tutti quelli che oggi vogliono imparare a fare il dj che non è affatto una professione facile, nonostante gli strumenti di oggi (cd o chiavette, io non lavoro ad esempio col sync, ma amo mettere a tempo due dischi con le mie mani) possa sembrare. Amo i vinili, ne ho parecchi a casa, ma ho molti più brani in mp3 e molta più scelta su cd che mi porta a realizzare le serate con la praticità di un bagaglio molto più leggero, ma non dal punto di vista musicale"

Il collega che stimi di più e perché?
"Eric Prydz alias Cirez D, è un grande dj e producer, si riesce a cimentare in generi diversi in maniera sempre eccellente e con grandi capacità, ma non solo lui ve ne sono poi molti altri: Nicolas Jaar, Loco Dice, Jeff Mills, Solomun".

Che differenza noti tra dj di sesso maschile e femminile nel porsi al pubblico?
"In realtà oggi ci sono molte donne DJ. Inizialmente era un ruolo più da maschio. Il Dj era sempre quello che si divertiva di meno perché doveva far divertire gli altri e stava nell’angolo più scuro del locale. Io ho iniziato nel 2005 quando le DJ donne erano veramente poche, ma oggi con l’avvento dei Social, dell’immagine, il dj è diventato quasi il protagonista della serata, e quindi tutti gli eventi ruotano intorno a lui. Questo ha spinto i direttori artistici delle serate e i gestori dei locali a dare un occhio in più all’immagine e la donna, in fatto di immagine, non ha nulla da invidiare all’uomo.

Ognuno poi porta alla consolle le sue peculiarità di genere: l’uomo porta l’energia e la grinta, la donna la sensibilità e l’emotività. Tutte queste sono caratteristiche utili al ruolo da DJ. In realta c’è ancora un po’ di diffidenza sulle capacità della figura femminile in consolle...Io, a volte, sorrido quando vedo certi commenti ai video su Instagram, dove c’è la tendenza a fare di ogni erba un fascio e allora magari scrivono che sto schiacciando un pulsante con un premixato, quando non si rendono conto del lavoro che un dj fa sul mixer continuamente".

Sei la dj dei brand mondiali. Più oneri od onori?
"Sicuramente più onori, per me è una grande gratificazione essere scelta, apprezzata e poi confermata da molti brands italiani e stranieri, nonché agenzie di spettacolo, per la mia professionalità e selezione musicale".

Ti ricordi qualche gaffe durante le serate?
"Sicuramente qualche incidente di percorso c’è stato e c’è sempre, ma piccole cose che si risolvono immediatamente. La preparazione ti permette anche questo".

Quale musica o canzone non metteresti mai in un locale e perché?
"Io odio la musica commerciale, quindi non suono mai nessuna traccia appartenente a quel genere...la trovo poco elettiva e i suoni sono molto dozzinali, trovo che il pubblico andrebbe educato in questo senso, ma spesso questo è il ruolo del gestore del locale".

Rifaresti tutte le scelte fatte?
"Assolutamente si, non rinnego niente del mio percorso professionale. Qualunque cosa l'ho conquistata con le mie forze senza sgambetti o favoritismi, ho sempre, dove ho potuto, aiutato i miei colleghi dj e rispettato il lavoro di tutti senza pestare i piedi a nessuno, che penso sia la cosa più importante"

Pregi e difetti del tuo carattere?
"Pregi: sono una persona con un buon spirito di adattamento e che riesce sempre a mantenere il sorriso e la positività in qualunque situazione. Difetti: a volte sono un po’ troppo impulsiva..."

Progetti futuri immediati?
"Ho molte produzioni in cantiere...Presto le ascolterete. Negli ultimi anni ho dedicato molto del mio tempo alla produzione musicale, allo studio dei software e delle tecniche di produzione, dove ovviamente non si finisce mai di imparare. Per questo devo ringraziare un mio collaboratore, producer nonché dj dalle invidiabili qualità, Dave Scott, con il quale ho lavorato e lavoro alla realizzazione di alcune delle mie uscite su LifeSentence Records e LittleItaly Records di Matthew Skudd. Colgo l’occasione per citare anche Daniel Clark di Aparat Records col quale ho pubblicato un Ep che amo molto, Pleasure. Produrre è bellissimo; creare qualcosa di tuo è un’emozione unica, ma richiede tanto e tanto tempo, che spesso e volentieri sacrifico alla mia vita privata. La mia ultima produzione, Locust, sulla mia etichetta, Monade Records, sta avendo molti riconoscimenti e mi sta ripagando di tutte le mie fatiche e ore di lavoro e sono molto felice di questo. Mi trovate su spotify con tutte le mie produzioni musicali"

Ringraziamenti particolari?
"Al pubblico, che ci ascolta che ci balla e che si diverte con noi dj".

Da chi vorresti ricevere una proposta di lavoro?
"Diciamo che mi piacerebbe molto essere pubblicata da etichette importanti affinché le mie produzioni si facessero notare di più. Oppure di suonare ad un evento top tipo Tomorrowland..."

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