L’analisi comparativa dei dati 2010-2011 e l’analisi dei dati aggregati del biennio 2010-2011
DUE ANNI DI MORTI BIANCHE: UN DRAMMA DA NORD A SUD DEL PAESE. SONO STATE 553 LE VITITME DEL LAVORO NEL 2011 CONTRO LE 526 DEL 2010. UN INCREMENTO DEL 5,1 PER CENTO. ANCHE NEL 2011 E' LA LOMBARDIA A CONTARE IL MAGGIOR NUMERO DI DECESSI (72) SEGUITA DA PIEMONTE ED EMILIA ROMAGNA (49), DAL VENETO (45) E DALLA CAMPANIA (39). BRESCIA, TORINO, MILANO, FROSINONE E BOLZANO AI PRIMI POSTI A LIVELLO PROVINCIALE. NUORO, INVECE, GUIDA LA CLASSIFICAPROVINCIALE PER INCIDENZA DI DECESSI SULLA POPOLAZIONE LAVORATIVA SEGUITA DALL’AQUILA, SAVONA, BENEVENTO E BELLUNO. LA VALLE D’AOSTA CON IL MOLISE E L’ABRUZZO SUL PODIO DI QUELLA REGIONALE. IL LUNEDI’ IL GIORNO PIÙ NEFASTO PER I LAVORATORI. SETTEMBRE, OTTOBRE E NOVEMBRE I MESI IN CUI SONO STATE REGISTRATE PIU' VITTIME. L’AGRICOLTURA E L'EDILIZIA NUOVAMENTE IN PRIMO PIANO QUANDO SI PARLA DI LAVORO KILLER. 72 GLI STRANIERI CHE HANNO PERSO LA VITA SUL LAVORO E IL 52,8 PER CENTO DELLE VITTIME E’ STATO REGISTRATO NEL CENTRO DEL PAESE.