Varese – È con profondo cordoglio che Fondazione Piatti si stringe attorno a Michela e ai familiari di Luciano Piatti, fratello di Renato e pilastro della storia di Anffas Varese, ASA Varese e della stessa Fondazione, scomparso nella giornata di sabato.
Oggi l’intera comunità – familiari, ospiti, volontari, operatori, dipendenti e collaboratori tutti – desidera condividere questi ultimi momenti di “saluto” e l’immensa gratitudine per ciò che Luciano è stato e per ciò che ha fatto.
«Un uomo e un volontario illuminato, concreto e carico di vero senso della solidarietà!» così lo ricorda Franco Radaelli, Direttore Generale di Fondazione Renato Piatti onlus.
E come lo sapeva fare bene il bene Luciano: sempre in prima linea nei progetti dedicati ai nostri ragazzi che lo ricordano per i suoi gesti calmi e attenti, per la sua presenza affettuosa sempre discreta ma indispensabile per rendere concrete tante bellissime attività. E ancora, per la sua pragmatica ironia come ricorda Paolo Bano, Presidente di Anffas Varese, riassumibile nel motto «non prendiamoci troppo sul serio, ma facciamo le cose sul serio».
Come ammetteva lui stesso era un po’ allergico ai microfoni, ma a parlare oggi sono le tante testimonianze di chi ha avuto il privilegio di stargli accanto in questi anni, come quella di Michele Imperiali che ricorda: «La cosa più importante è quando mi ha fatto provare l’esperienza di sciare con una persona non vedente».
Luciano Piatti, infatti, era ed è lo sport: raccontava in una recente intervista la storia della POLHA (Associazione Polisportiva per Disabili), un’esperienza cominciata con il figlio di Renato e Cesarina che nel 1984 vinse ben due medaglie d’oro. Da lì la squadra si ingrandì sino a coinvolgere 15-16 persone e nella chiusa i suoi timori e la sua speranza: “spero che qualcuno dopo di me mandi avanti tutto questo”.
Come volontario ha continuato poi a gestire l’autoparco della Fondazione, così prezioso per le nostre famiglie. Cesarina Del Vecchio, oggi Presidente della Fondazione, desidera però ricordare soprattutto un altro gesto che ancora la commuove raccontare: «quando nell’82 Renato è venuto a mancare, ricordo una lettera che Luciano mi ha scritto. In sostanza il messaggio era: fai sì che quello in cui lui credeva diventi il tuo obiettivo».
E così fu! Una missione, quella di essere accanto alle famiglie, scelta da entrambi 40 anni fa. Dopo la scomparsa improvvisa di Renato, Luciano e Cesarina si sono dedicati intensamente all’Associazione nella quale lui tanto credeva. Nel 1987, insieme ad altre 4 famiglie hanno avviato una sorta di centro diurno a Bobbiate. Nel 1991, insieme ad altri amici volontari, hanno costituito l’Associazione sportiva ASA-VARESE, tuttora attiva. Negli anni successivi – con amici e collaboratori – hanno dato vita a diversi servizi per persone con disabilità intellettiva contribuendo nel 1999 a costituire la Fondazione “Renato Piatti” onlus ente a marchio Anffas.
Da allora la Fondazione ha fatto tanti passi avanti, è cresciuta in termini di risposta ai bisogni e accoglienza delle persone con disabilità e ha diversificato la sua proposta raccogliendo attorno a sé anche la presa in carico precoce dei bambini con disturbi dello spettro autistico. Oggi – 40 anni dopo la morte improvvisa di Renato – è una realtà̀ con 18 unità di offerta accreditate con oltre 400 collaboratori che, ogni giorno, si prendono cura di oltre 600 persone, bambini e ragazzi.
«Luciano – conclude Franco Radaelli – è un altro pezzo di storia che se ne va lasciando un vuoto enorme e al contempo un monito: continuate a fare la vostra parte! ».