Riccardo Landini presenta un romanzo giallo dalle atmosfere cupe e inquietanti, in cui il protagonista si trova invischiato in una serie di omicidi strettamente legati a un traumatico evento del suo passato. È il quarto libro dedicato al restauratore e detective per caso Astore Rossi, dopo le opere “Il giallo di via San Giorgio”, “Il giallo della villa abbandonata” e “Il giallo del paese maledetto”.
“La strana morte di Alessandro Cellini” di Riccardo Landini è un romanzo giallo avvincente e spietato, con un protagonista molto amato dai lettori: il restauratore Astore Rossi torna con una nuova storia, probabilmente la più oscura e la più dannata della sua carriera di detective improvvisato, e con un intricato mistero da risolvere. Astore è un personaggio complesso e ricco di umanità: introspettivo, tormentato e solitario, con la propensione a cacciarsi nei guai e con troppe ferite dell’anima mai cicatrizzate; è quasi un uomo d’altri tempi, che non sopporta internet e la tecnologia, che si circonda di antichità, a cui offre una seconda vita, e che ai romanzi contemporanei preferisce le opere classiche.
In un angosciante crescendo di tensione, l’autore presenta la storia di una folle vendetta a lungo pianificata, di un segreto inconfessabile e di un tragico déjà-vu: «La morte replicava il suo spettacolo e anche stavolta dovevo viverlo da spettatore»; vi è inoltre il sentito racconto della presa di consapevolezza di un uomo che si rende conto di non poter sempre risolvere i suoi problemi da solo, e che è forse arrivato il momento di smetterla di gettarsi a capofitto in situazioni pericolose, solo per sentirsi vagamente vivo. Astore è un uomo in crisi, cosciente di essere a un bivio importante della sua esistenza ma troppo autolesionista per scegliere ciò che è meglio per lui; la morte del suo unico amico e collaboratore, Oscar, non fa che complicare una situazione già esasperante, ulteriormente aggravata da un omicidio che dà inizio a una serie di eventi che mineranno pericolosamente la sua lucidità.
Riccardo Landini offre ai lettori una vicenda di grande impatto emotivo e dagli studiati colpi di scena, ambientata tra la pianura Padana e l’Appennino bolognese, in cui si fanno anche cenni ai suoi precedenti tre romanzi, per far comprendere la situazione psicologica del suo affascinante protagonista. Tra richiami a un passato violento e il racconto di un presente di sangue, Astore narra in prima persona la storia della sua caduta nel baratro e dei suoi tentativi di risalita, mentre indaga su un caso dai morbosi risvolti e allo stesso tempo cerca di rimettere ordine nella sua vita privata.
L’autore, fine narratore e fabbricante di intrighi, ci conduce in una storia coinvolgente dove il senso di minaccia è palpabile, e in cui la trama è abilmente costruita per portarci verso un epilogo ricco di pathos e azione.
SINOSSI DELL’OPERA. Un nuovo caso per Astore Rossi. Di ritorno dal funerale del suo carissimo amico Oscar, Astore Rossi trova una scritta inquietante sul muro di fronte alla sua bottega: “So cosa hai fatto”. La vernice rossa rende il messaggio ancora più minaccioso. Questo sarà solo il primo di una serie di avvertimenti che giungeranno, di lì a poco, al restauratore. Astore non ha idea di chi possa esserne il responsabile né immagina minimamente a cosa si riferisca. Quando una notte qualcuno lancia un sasso contro una delle sue finestre, infrangendone il vetro, affacciandosi Astore intravede una figura che si allontana nell’oscurità. Non riesce a credere ai suoi occhi: si tratta di qualcuno che gli ricorda una vicenda dai tratti orrorifici in cui è rimasto coinvolto anni prima. Possibile che una delle sorelle Spada sia ancora viva? E che qualcuno sappia quello che è accaduto? Astore è sconvolto, ma l’incubo in cui sembra essere precipitato non ha fine: pochi giorni dopo Alessandro Cellini, un suo amico di vecchia data, viene ucciso in modo atroce. C’è un legame tra la sua morte e le minacce che Astore riceve? È davvero possibile che quel passato che ha voluto dimenticare sia tornato a tormentarlo?
BIOGRAFIA DELL’AUTORE. Riccardo Landini, nato in Emilia ma d’origine romagnola, ha alle spalle studi classici e nel cuore una grande passione per Piero Chiara e il cinema italiano degli anni Settanta. Nel 2009 ha esordito nella narrativa con il romanzo “E verrà la morte seconda”, a cui è seguita, per Cento Autori, la quadrilogia “Il primo inganno”, “Non si ingannano i morti”, “Ingannando si impara” e “Senza trucco, senza inganno”. Nel 2013 ha vinto il premio Giallo Stresa. La Newton Compton ha pubblicato “Il giallo di via San Giorgio”, dove per la prima volta è comparso il personaggio di Astore Rossi, “Il giallo della villa abbandonata”, “Il giallo del paese maledetto” (precedentemente pubblicato con il titolo “Segreti che uccidono”) e “La strana morte di Alessandro Cellini”. È il Direttore Artistico di Taro Noir, rassegna di scrittori del genere giallo, da lui creata per il Comune di Borgo Val di Taro.
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Collana: Nuova Narrativa Newton
Genere: Romanzo giallo
Pagine: 224
Prezzo: 9,90 €
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