Oggi 3 maggio in Piazza Duca d’Aosta, davanti alla Stazione Centrale di Milano, l’arte ha preso vita grazie alla nuova opera di Marilù S. Manzini “Dancing on canvas”, una performance che ha voluto rappresentare l’unione di musica, danza, pittura e bellezza che rende omaggio al senso stesso dell’arte e alla sua capacità di manifestarsi in forme diverse che dialogano tra loro, creando sensazioni ed emozioni sempre nuove.
Tre coppie di ballerini e una ballerina solista hanno danzato accompagnati da quattro musicisti, interpretando stili diversi che hanno spaziato tra tango, salsa e boogie woogie. Per ogni ballo è stata posta a terra una tela da pittura su cui la coppia di ballerini ha danzato dopo aver passato i piedi nudi in colori naturali: in questo modo, ballando, si sono creati disegni, impronte, segni improvvisati di colore sulla tela in una manifestazione grafica dell’unione tra musica e danza. Alla fine del gesto sono state prodotte sette tele che non hanno come contenuto paesaggi o ritratti, ma sono l’espressione stessa dell’armonia delle arti.
Teloni impermeabili sono stati posti sotto alle tele così da non arrecare nessun danno alla piazza e non c’è stata amplificazione della musica così da non disturbare i passanti, creando una garbata curiosità che li ha spinti ad avvicinarsi.
“Dancing on canvas” è stata una performance gentile ed elegante, un inno alla bellezza che ha portato dei momenti di svago e distrazione in quello che è uno dei punti nevralgici e più affollati della città di Milano, la stazione centrale. Una dimostrazione di come il bello e l’arte si possano manifestare nei luoghi più inaspettati e portare un sorriso e sollievo alle preoccupazioni di tutti i giorni.
Marilù S. Manzini, artista poliedrica che segue molteplici filoni di ricerca artistica, muovendosi tra reale e immaginario, denuncia sociale e provocazione, è tornata dopo la performance MONEY a portare un messaggio nelle piazze milanesi: se a dicembre aveva voluto, con una critica e una riflessione collettiva, porre l’accento su quello che è il ruolo del denaro nella nostra società, ora “Dancing on canvas” invece è stato un gesto di speranza e un invito a cercare la l’arte nei piccoli gesti e nella vita di tutti i giorni che può sempre nascondere un’inaspettata bellezza.
Modenese di nascita, ma a Milano da oltre venti anni, Manzini ha iniziato la sua carriera scrivendo romanzi (pubblicati da Rizzoli e Salani), per poi continuare a esprimere la sua arte in molte e diverse forme: pittura, fotografia e video sono i media più amati, tanto che nel 2020 si è cimentata anche nella regia di un lungometraggio, “Diary of love” che attualmente è stato distribuito in Canada, Stati Uniti e Corea del Sud.
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