DICHIARAZIONE DI ENRICO MUSSO
A Genova si sta sempre peggio: una disastrosa la gestione della città ci relega in fondo alle classifiche sulla qualità della vita in Italia A Genova si vive sempre peggio. L'indagine dell'Università La Sapienza, condotta per Italia Oggi, sulla qualità della vita nelle città italiane ci relega all'80° posto su 103, in caduta libera rispetto al passato. In un "fondo classifica" che, con un'unica eccezione, vede in compagnia di Genova solo città del Sud del Paese. I risultati di questo tipo di indagini sono sempre condizionati da quanti e quali parametri si scelgono, ma qui i parametri sono un centinaio, e coprono ben nove dimensioni d'analisi socioeconomica: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari, servizi scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita. Il risultato va dunque accolto con preoccupazione e anche con un senso di ribellione.
I partiti che hanno governato la città negli ultimi decenni – che a rappresentarli sia ancora Marta Vincenzi, o che sia sostituita da Roberta Pinotti o da altri – si pongano una buona volta il problema di questo disastro. E i cittadini che li hanno votati prendano coscienza delle reali condizioni di vita dei Genovesi, certificate dalla più ampia analisi scientifica condotta al riguardo.
I sacrifici aumentano, il lavoro non c'è, gli autobus sono cari e il servizio è scadente, le strade sono sporche e il traffico è insostenibile. Non serve cambiare il nome del sindaco con le primarie, bisogna cambiare gli obiettivi e i metodi del governo della città. Solo pochi mesi fa il sindaco uscente aveva sostenuto che la qualità delle vita nella nostra città non andava male, nonostante la maglia nera per gli scippi. Ora a smentirla sono i dati. Anche nel settore della sicurezza: nel 2011 Genova è prima per scippi, rapine, borseggi, davanti a Milano, Torino, Bologna e molte altre grandi città.
Un'altra Genova è ancora possibile. Ma bisogna cambiare radicalmente la strategia per la città, la gestione della macchina comunale, il controllo sui risultati e su come vengono spese le tasse dei cittadini.
Enrico Musso