Purtroppo, nonostante le rassicurazioni ricevute dall’assessore all’agricoltura della regione Sardegna On.le Gianfranco Satta, ad oggi non è stata messa in condizioni di operare l’agenzia per lo sviluppo delle attività ippiche della regione Sardegna (Asvi) che, ricordiamo, essere bloccata ormai da diversi mesi da una delibera della giunta uscente (4/155 del 15 febbraio 2024).
La Fise Sardegna si trova costretta pertanto ad annullare le manifestazioni già programmate (dressage e completo) del prossimo fine settimana in quanto manca il soggetto istituzionale suo partner e mancano le risorse per la loro attuazione. Un ulteriore ritardo nell’annullamento è, ovviamente, incompatibile con gli aspetti organizzativi e con le singole situazioni ed impegni economici anticipati dagli iscritti (hotel, spese di viaggio, d’iscrizione, ingaggi ed ogni altro onere collegato).
Si ricorda che la scorsa settimana è stata annullata una tappa del circuito di endurance e, dopo l’inevitabile annullamento delle due manifestazioni del prossimo fine settimana, toccherà, purtroppo, all’internazionale di Endurance previsto per i primi di giugno e valido quale qualificazione per i Mondiali della disciplina. Sarà nostra cura informare tempestivamente gli operatori sugli sviluppi della vicenda.
Va detto, tuttavia, che come Comitato Regionale Fise Sardegna abbiamo ricevuto ampie rassicurazioni anche dagli uffici della Presidenza della Giunta e della Presidenza del Consiglio regionale, che è intenzione della Regione adottare quanto prima le iniziative necessarie per l’immediato avvio dell’ASVI Sardegna. Nel prendere atto e ringraziare per l’assunzione di tale impegno, è tuttavia necessario fronteggiare la situazione contingente per evitare ulteriori danni agli operatori.
Si spera, dunque, che tale paradossale situazione si risolva al più presto in quanto i danni prodotti dal mancato avvio della nuova agenzia regionale ASVI Sardegna, preposta allo sviluppo del settore ippico/equestre della Sardegna sono veramente ingenti, anche perché la stessa dovrebbe auspicabilmente garantire al comparto la continuità delle iniziative che, per dieci anni, si sono potute realizzare grazie ai sostegni derivanti dall’art.16 della legge regionale 5/2015.