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“Un calcio all’azzardo”, il torneo quadrangolare promosso da Asl 3 e Alisa

Asl 3
Un calcio all’azzardo

“Un Calcio all’Azzardo” è l’iniziativa promossa da Asl 3 con il supporto di Regione Liguria e Alisa nell’ambito del progetto “Game Over – Azzardo Divora”. Non è solo un torneo di calcio, ma un vero e proprio percorso che ha coinvolto 60 “giocatori” in due mesi di incontri, allenamenti e preparazione all’evento finale che si disputerà sabato 7 maggio sui campi di San Desiderio, a Genova.

Il progetto rientra nelle attività finanziate con il Fondo straordinario del Ministero della Salute, erogato annualmente alle Regioni, per attività di contrasto al gioco d’azzardo. Capofila del progetto è il Ceis Genova che partecipa con una propria squadra, unitamente a quelle di Ser.D Asl3, Cooperativa Ma.Ris e CSM Asl3 di Voltri – Distretto 8. Organizzazione e promozione sono state curate dall’Associazione Stelle nello Sport.

Le 4 squadre hanno iniziato ad allenarsi il 14 marzo scorso sui campi del Centro Sportivo “La Rabona” di Coronata. Otto settimane di test, amichevoli, sport: insomma di “gioco pulito”. E il grande finale andrà in scena sabato prossimo sui campi di San Desiderio nell’ambito di un torneo sotto l’egida del Csi. Tutti i giocatori sono stati tesserati e a tutti è stata fornita una divisa completa per allenamento e gara e hanno sostenuto visite medico-sportive. Arriveranno al torneo quadrangolare “allenati” e soprattutto con la gioia di aver condiviso un percorso positivo con tante interazioni.

“Dopo che la Liguria è riuscita a mettersi in sicurezza grazie alla campagna vaccinale – spiega il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti – adesso anche lo sport può trasformarsi in un veicolo di aiuto e rinascita. Uno strumento per tornare alla socialità, ad uno stile sano e magari anche ad una vita all’aria aperta che ci era stata negata durante la pandemia. Questa per la Liguria è la stagione della ripartenza e lo deve essere anche per mettere all’angolo le problematiche causate, seppur indirettamente, dalle lunghe chiusure”.

“Lo sport si dimostra essere uno straordinario veicolo di tutela della salute anche sotto il profilo psicologico oltre che fisico e questa occasione diventa un ulteriore aiuto nell’ assumere consapevolezza di uno stile di vita che vuole dire NO al gioco azzardo”, dichiara l’assessore allo Sport ed agli Stili di Vita Consapevoli di Regione Liguria Simona Ferro. “Il percorso virtuoso di questi giocatori che utilizzano anche lo sport come strumento per abbandonare il gioco d’azzardo, mi auguro possa costituire fonte di ispirazione per tutti coloro che davvero vogliono liberarsi dalle dipendenze. È risaputo che lo sport sia un grande produttore di endorfine, autentico antidoto alla ludopatia.

Ai danni del gioco d’azzardo (ossessione e dipendenza, impulsività, distorsione della realtà, disorganizzazione sul lavoro, insonnia, depressione, isolamento sociale, ansia, maggiore propensione all’utilizzo di sostanze stupefacenti o alcol, tendenza alla superstizione) contrapponiamo i benefici della pratica sportiva ( anteposizione degli obiettivi collettivi a quelli individuali, adattamento agli imprevisti, rispetto delle regole e degli altri, maggiore capacità organizzativa degli impegni quotidiani, regolarizzazione dei ritmi biologici) che generano autostima, aggregazione e integrazione oltre che la prevenzione dei disturbi correlati ad ansia e depressione.

“Che lo sport sia fattore di inclusione come Giunta lo abbiamo sempre dimostrato in tutti i progetti a partire da quelli del sociale fino a quelli della formazione. In questo caso entra in gioco la sanità con Alisa e Asl3 – dichiara l’assessore alle Politiche Sociali di Regione Liguria Ilaria Cavo – Oggi non si presenta un torneo, ma un percorso che il torneo ha permesso. Il fatto di allenarsi, di socializzare e di essere avvicinati dai team ha permesso a queste persone di inserirsi in un percorso che li ha aiutati ad apprezzare il bello dello sport e a recuperare attraverso lo sport quelle sensazioni che altrimenti avrebbero cercato in maniera diversa. È un progetto che si inserisce in un percorso avviato. Siamo all’indomani della trasformazione del Sert in Serd ora sempre più in contrasto a tutte le dipendenze e non più solo alle tossicodipendenze. L’altro aspetto forte è il protocollo contro le dipendenze che come Regione abbiamo firmato recentemente con il ministro per le Politiche Giovanili Dadone per fare in modo che ci sia un contrasto alle dipendenze grazie ad una rete sempre più fitta”.

“E’ emersa una rilevante tendenza all’isolamento delle persone dipendenti da Disturbo Gioco d’Azzardo e un contestuale aumento del comportamento patologico condotto attraverso modalità on line”, spiega Ina Maria Hinnenthal, direttore SC Ser.D Asl3 e referente del progetto. “Tale fenomeno ha riguardato non solo le persone con un disturbo già conclamato, ma è diventato un fenomeno diffuso e allarmante anche tra fasce di popolazione considerate finora non così a rischio. L’assenza di esperienze sociali nelle quali sviluppare relazioni positive è diventata un fattore di rischio nel periodo di lock down, ma ha innescato una tendenza all’isolamento e alla chiusura sociale che perdura e che va contrastata attraverso azioni mirate”.

In questo contesto si inserisce “Un Calcio all’Azzardo”, iniziativa che permette a chi ha avuto problemi con il gioco d’azzardo di provare lo sport, in questo caso il calcio, e goderne così dei positivi aspetti. Un gioco sano, che permette di fare squadra, condividere un obiettivo e “lavorare” in gruppo per raggiungerlo. Attraverso questa iniziativa vengono anche esaltati i valori dello sport in contrapposizione ai pericoli del gioco d’azzardo, proseguendo nel lavoro già svolto da Stelle nello sport nel 2020 con la campagna “Questo non è un gioco”.

Lo sport come strumento che può aiutare a superare la ludopatia. “Un Calcio all’Azzardo” ha voluto essere non solo un torneo ma un percorso lungo con obiettivi concreti: socializzazione e sana attività motoria. “E’ stata senza dubbio una occasione importante per diffondere i sani valori dello sport in contrapposizione ai comportamenti a rischio, sottolinea Sonia Salvini, responsabile scientifico del piano regionale gioco d’azzardo di Alisa. “Abbiamo cercato di trasmettere il valore di uno stile di vita sano dal punto di vista della prevenzione sociosanitaria”.

Queste le squadre in campo: Ceis Genova (biancoblu) allenato da Franco Bobba e Maurizio De Venuto, Ma. Ris. (rossoblu) allenato da Matteo Gradorio e Gianni Polese, Asl 3 I velox (biancorossi) allenati da Stefano Nessi e Carlos Toala, Asl 3 I telepass (gialloblu) allenati da Fabrizio Vignolo.

Il programma prevede nella mattinata di sabato le due semifinali (ore 10:00 e 11:15). Poi il pranzo per tutti i protagonisti e, nel pomeriggio, la finale per il 3° posto alle 14:30 e la finalissima alle ore 15:45, cui seguiranno le premiazioni di tutti i partecipanti. A dirigere le gare gli arbitri del Csi. Alla premiazione finale parteciperanno anche due “legend” rossoblucerchiate del calibro di Claudio Onofri e Enrico Nicolini. L’assistenza per tutta la giornata sarà curata dalla Croce Bianca di San Desiderio.