MANI BUCATE di Marco Cobianchi Il dibattito che “Mani bucate” ha provocato è stato incandescente ed ha portato il presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia, a proporre, nell’ambito della revisione dei meccanismi di incentivazione alle imprese, uno scambio virtuoso allo Stato: meno sussidi in cambio di meno tasse.La competizione per succederle alla guida della Confindustria si sta combattendo tra i vari candidati anche sulla base del futuro degli aiuti di Stato: mantenerli o tagliarli?Invece di tagliare le tasse alle imprese o ridurre lo stock di crediti che queste vantano nei confronti della pubblica amministrazione, i soldi pubblici vengono ancora dati a fondo perduto. La Dr Motors, per rilevare lo stabilimento di Termini Imerese della Fiat, potrà contare su 178 milioni di euro pubblici.LA PRIMA INCHIESTA SUI SOLDI PUBBLICI ALLE IMPRESE PRIVATEMANI BUCATEdi Marco Cobianchi I sussidi alle imprese sono inefficaci. Creano distorsioni che penalizzano imprenditori più capaci. È più proficuo investire risorse pubbliche nell’effettiva applicazione delle leggi.Mario Draghi, governatore della Banca d’italia Scheda libro e booktrailer: http://www.chiarelettere.it/libro/principio-attivo/mani-bucate.php Rassegna stampa: http://www.chiarelettere.it/php/searchrassegna.php?libro=Mani bucate Chiarelettere, Principio Attivo, pp. 304, euro 15,90 PRETESTI“Il Nord si è sempre lamentato di essere ostaggio dell’inefficienza e degli sprechi del Sud. Qui raccontiamo come il Mezzogiorno sia stato assaltato dalle imprese del Nord che propongono investimenti, ottengono soldi pubblici e poi scompaiono.” “Negli ultimi dieci anni la Commissione europea ha aperto 38.070 pratiche riguardanti aiuti di Stato italiani potenzialmente illegali.” “Questo sistema ti copre. Mi segua: io sono il consulente del ministero e colui che struttura il bando… Tengo tutti per le palle.”Francesco Tartamella, ragioniere trapanese, ritenuto il regista di una serie di truffe per ottenere finanziamenti pubblici. il caso Ila“2001 – L’Ila di Portoscuso (Sardegna) ottiene il diritto a incassare 22 milioni di euro pubblici.2001 e 2006 – Arrivano le prime tranche del finanziamento, per 11,3 milioni.2007 – L’Ila fallisce.2011 – Tre arresti tra i vertici della società e ventinove indagati per truffa ai danni dello Stato… Sequestrate ville, auto e conti correnti per un valore di 6 milioni di euro.” “La crisi si aggrava. Ora vogliamo soldi veri.”Emma Marcegaglia, presidente Confindustria, 13 marzo 2009. “Le imprese italiane agevolate con soldi pubblici sono state più di 840.000. Le leggi di incentivazione approvate sono state 1307.”Dati ministero per lo Sviluppo economico, periodo 2003-2008. “Una vergogna per l’Italia. Voglio spiegazioni.”Giorgio Napolitano, 6 novembre 2010, dopo il crollo della Domus dei Gladiatori di Pompei. “L’Europa ha creato un Fondo per la conservazione del patrimonio artistico. Al 30 aprile 2010 la quota di utilizzo da parte dell’Italia è stata pari a zero.”Fino alla fine del 2010 il cosiddetto Fondo attrattori culturali (808 milioni di euro) è stato gestito dalla Regione Campania, quella che si è vista sbriciolare in casa la Domus di Pompei. SCHEDAUn fiume di soldi alle imprese e l’Italia va a picco. Perché? Questo libro entra nell’incredibile mondo delle aziende mantenute dallo Stato. Per la prima volta racconta, facendo nomi e cognomi, decine di storie di società, banche e multinazionali che hanno incassato miliardi di euro pubblici spesso senza produrre né crescita né occupazione.Fiat, Pirelli, la Saras dei Moratti e le industrie sarde (Portovesme,Vinyls,Ila, Alcoa).Ma anche giornali, radio e tv; tutto il mondo del cinema, compresi cinepanettoni e film in 3D; agricoltura e allevamento (8 milioni dei contribuenti sono serviti ai grandi marchi per farsi pubblicità), compagnie aeree, hotel e perfino skilift.Banca d’Italia e Corte dei conti sono netti: gli aiuti sono inutili. Tutti i soldi a favore del Sud hanno generato un aumento del Pil di appena lo 0,25 per cento all’anno.Poche eccellenze, molti miliardi buttati via. Eppure ogni cosa è sussidiata. Tutto quello che compriamo l’abbiamo pagato due volte, alla cassa e già prima con le tasse.Quello che gli italiani versano alle aziende è un contributo invisibile, fatto di migliaia di leggi che concedono agevolazioni fiscali, soldi a fondo perduto, garanzie sui prestiti. Con le tasse si alimentano clientele e basi elettorali. Negli ultimi dieci anni sono state avviate dall’Unione europea quasi 40.000 pratiche per aiuti italiani potenzialmente illegali. Perfino la mafia è sussidiata dallo Stato.I soldi pubblici vengono usati dalle aziende per pagare i debiti. Altre volte lo Stato paga per nuove assunzioni, ma i posti di lavoro scompaiono appena finiscono i sussidi. La politica tace. Questo sistema è alla base del declino italiano. Marco Cobianchi è giornalista di “Panorama” e da sempre si occupa di economia. Per scrivere questo libro ha letto centinaia di pagine di documenti europei, rapporti di spesa, gazzette ufficiali nazionali, regionali, comunitarie e molto altro. Documenti tecnici, per lo più sconosciuti ma che gli hanno permesso di compiere uno straordinario viaggio nel cuore di un sistema economico che non è liberale, non è statalista ma sussidiato. È autore anche di BLUFF. PERCHÉ GLI ECONOMISTI NON HANNO PREVISTO LA CRISI E CONTINUANO A NON CAPIRCI NIENTE (Orme, 2009). http://manibucate.com/