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Chiavari in fiore, gli utenti del progetto Iris esporranno alla mostra mercato il 15 maggio

Chiavari in fiore
Progetto Iris Centro Franco Chiarella - Centro Acquarone - Lavanda confezioni

Nella giornata di domenica 15 maggio 2022, dalle ore 8:30 in poi, gli utenti e gli operatori del progetto Iris saranno presenti con uno stand espositivo alla 19ª edizione di Chiavari in fiore, la mostra-mercato dedicata al mondo dei fiori, delle piante ornamentali e del naturale. Lo stand sarà collocato in via Rivarola, nei pressi della Chiesa degli Scolopi, vicino alla Scuola primaria.

Il progetto Iris coinvolge pazienti del servizio di Salute mentale ASL4 che partecipano, grazie a specifiche borse lavoro, ad attività agricole e artigianali del Villaggio del Ragazzo.

Serena Morello, coordinatrice Area psichiatria, dipendenze ed estreme povertà del Centro Franco Chiarella – Villaggio del Ragazzo, illustra il senso di questa presenza alla manifestazione:

«La ragione per cui vogliamo essere presenti a questo evento è il desiderio di essere conosciuti dalla città. Gli utenti del progetto sono cittadini di Chiavari e delle cittadine limitrofe, parte integrante della società del nostro territorio. Con la loro partecipazione al progetto cercano di entrare con passo molto felpato nel difficile mondo del lavoro. Ci entrano con le loro caratteristiche, le loro fragilità e le loro risorse. Essere presenti a Chiavari in fiore è pertanto un modo per dire “io ci sono, io faccio la mia piccola parte in questo territorio. Io faccio queste cose“. Da parte loro, è l’opportunità per i chiavaresi, di conoscere un mondo, quello della patologia psichiatrica, che può non creare disagio né paura, ma è foriero anche di bellezza».

IL PROGETTO IRIS

Nel maggio del 2007 viene avviata una collaborazione tra il Centro Franco Chiarella – Villaggio del Ragazzo e il Dipartimento di Salute Mentale della ASL4, per l’inizio di un’attività che poi prenderà il nome di Progetto Serra.

Da subito l’intenzione è quella di realizzare un’offerta che sia opportunità di integrazione socio-lavorativa, basata su processi di lavoro reali e la creazione di un “laboratorio di osservazione” per il sostegno all’inserimento lavorativo. In particolare, il progetto ha l’obiettivo di sostenere persone a “inserimento critico” quindi con persistenti difficoltà a utilizzare i canali del lavoro ordinario per motivi inerenti la patologia psichiatrica.

Lo scopo infatti è quello di avvicinare tali pazienti al mondo del lavoro mediante il loro inserimento in un ambiente protetto e conosciuto, dove ognuno di loro possa cominciare a riprendere a rispettare orari, impegni, regole, compiti e responsabilità alla propria portata. Questa diventa per loro un’opportunità di riabilitazione e un iter di preparazione alla formazione al lavoro.

L’ingresso dei pazienti nel progetto avviene dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL 4 con gli strumenti di sostegno al lavoro dei Distretti Socio Sanitari.

L’attività all’interno della serra si è posta perciò sin dal suo sorgere, due obiettivi:

il sostegno e la riacquisizione di abilità che favoriscono una maggiore. Si tratta in genere di persone affette da disturbi psichici gravi e in carico al Dipartimento Salute Mentale ma la cui collocazione lavorativa continuativa non lascia ipotizzare percorsi alternativi;
proporsi come luogo di osservazione e transizione rivolto a situazioni per le quali si prevedono progetti di inserimento lavorativo utilizzando anche altri percorsi, ma che necessitano di una maggiore flessibilità rispetto ai tempi ed alle acquisizioni di specifiche abilità.

Il lavoro protetto cioè, ha come finalità la collocazione lavorativa continuativa per utenti psichiatrici la cui condizione non lascia ipotizzare percorsi lavorativi aziendali e la collocazione lavorativa “formativa”, di transizione per persone per le quali si prevedono tempi evolutivi lunghi, non essendo in grado di affrontare al momento percorsi di transizione in azienda.

Il Laboratorio di osservazione per l’addestramento al lavoro si pone all’interno del panorama delle possibili soluzioni come una proposta per quelle persone che hanno difficoltà a svolgere attività lavorative continuative.

L’attività fin dal suo inizio si struttura, a seconda delle giornate, nelle seguenti attività:

Lavoro in serra con:
preparazione vasche per semine e trapianti;
semine e trapianti colture;
annaffiatura di semine e colture;
pulizia serra.
Lavoro in area in terra:
diserbo e preparazione sito;
semine e trapianti colture;
annaffiatura di semine e colture.
Lavoro in giardino con:
potatura piante e siepi;
riadattamento e pulizia aiuole;
semine e trapianti floreali;
piantumazioni di alberi da frutto;
manutenzione uliveto
Lavoro in magazzino attrezzi:
pulizia sito;
piccoli lavori di costruzione in legno;
manutenzione attrezzi;
riordino giornaliero attrezzi alla fine del lavoro.

L’utenza è composta da persone in diverso stato di avanzamento del progetto di recupero e si dividono sostanzialmente in:

-utenti che necessitano di un accompagnamento in quanto non in grado di gestire autonomamente aspetti del lavoro;
-utenti che necessitano di addestramento al lavoro sia per gli aspetti manuali che di costanza all’attività lavorativa;
-utenti quasi indipendenti che hanno difficoltà a lavorare in autonomia pur essendo dotati di risorse inerenti la sfera lavorativa;
-utenti che necessitano di un breve percorso per essere inseriti nel mondo del lavoro attraverso altri strumenti o agenzie.

Il Progetto IRIS, da circa due anni, si è trasferito al Centro Benedetto Acquarone. Qui, gli utenti hanno a disposizione una serra, alcune piane per la coltivazione di piante aromatiche, fiori e ortaggi. Inoltre è presente un uliveto che ha permesso una piccola produzione di olio extravergine di oliva.

Poiché l’obiettivo del progetto non è tanto il terreno da lavorare, quanto piuttosto l’attività lavorativa in sé stessa, negli ultimi due anni è stata sviluppata un’area di attività dedicata a tutti quei pazienti che non hanno attitudine per il lavoro agricolo. Si tratta della produzione di piccoli manufatti in legno di olivo, in stoffa e con altri materiali che fungono sia da compendio per la produzione agricola (ad es. sacchettini per la lavanda), sia indipendentemente da essa (ad es. portachiavi, scatole o altro).